Napoli Viceregno spagnolo. Una capitale della cultura alle origini dell'Europa moderna (sec. XVI-XVII)
Ed. Monika Bosse e André Stoll
2001, liii, 371; ix, 501 pp. (2 vols.).
(Estudios de Literatura 57/58)
ISBN: 978-3-931887-90-2
93,- €


A differenza dei cinquant’anni del regno della dinastia aragonese, alla quale l’Umanesimo europeo deve la fondazione dell’Accademia Pontaniana, i due secoli in cui Napoli fu sottoposta al dominio dei viceré spagnoli (1503-1707) non hanno trovato un’adeguata considerazione da parte delle discipline moderne.
La mancanza di una valutazione obiettiva dei contributi culturali che Napoli apportò all’Europa è dovuta, probabilmente, alla molteplicità e complessità delle attività intellettuali, culturali e scientifiche allora presenti nel Mezzogiorno d’Italia.
Se è vero che tutto quel periodo fu teatro di violenti antagonismi tra la volontà di affermazione della città partenopea e il desiderio di potere assolutistico della monarchia degli Asburgo, ben presto la città più popolosa del Mediterraneo si trasformò in un centro così fiorente di attività filosofica, scientifica, letteraria ed artistica che, nei momenti gloriosi del Siglo de Oro, superò, per la sua capacità d’attrarre gli spiriti più creativi dell’impero spagnolo, la corte di Madrid.
Così, partendo dalle ricerche originali di Benedetto Croce e ripercorrendo il dibattito scaturito dagli studi di Fernand Braudel, una trentina di ricercatori europei, rappresentanti di diverse discipline – storia politica e sociale, filosofia, botanica, fisica, scienze letterarie, linguistica, storia dell’arte e della musica – si sono impegnati, in un dibattito organizzato dal Zentrum für Interdisziplinäre Forschung dell’Università di Bielefeld e dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, a chiarire la densa rete di interazioni e interdipendenze tra la potenza straniera e le forze vive della civiltà napoletana di quell’epoca.
Attraverso le loro molteplici analisi della Napoli vicereale oggi s’intravedono le specifiche condizioni d’esistenza e organizzazione di una delle prime capitali genuinamente interculturali dell’Europa moderna.

Testi di:
(I TOMO) Monika Bosse, André Stoll, Giuseppe Galasso, Giovanni Muto, Mireille Peytavin, Cesare Vasoli, Franco Bacchelli, Luca D’Ascia, Saverio Ricci, Germana Ernst, José María López Piñero, José Pardo Tomás, Annamaria Ciarallo, Amalia Perfetti, Oreste Trabucco, Victor Navarro Brotons.
(II TOMO) Monika Bosse, Raffaella De Vivo, Karl Maurer, Luis F. Bernabé Pons, Begoña Souviron López, Carl Hermann Middelanis, Raffaele Sirri, Teresa Cirillo, August Buck, Monika Bosse, Edgar Radtke, Michele Rak, André Stoll, Felice Gambin, Fernando Díaz Esteban, Andreas Beyer, Jutta Held, Sebastian Schütze, Nicola Spinosa, Dinko Fabris.